Highlights sulla fibrillazione atriale
Intervista alla Dott.ssa Claudia Canale in merito agli highlights sulla fibrillazione atriale
Intervista alla Dott.ssa Claudia Canale in merito agli highlights sulla fibrillazione atriale
L’approccio clinico-strumentale nel paziente con fibrillazione atriale non può prescindere dalla corretta stratificazione del rischio trombo embolico e del rischio trombo embolico residuo.
La fibrillazione atriale (FA) è un aritmia cardiaca molto comune e presenta un’incidenza stimata attorno al 1% della popolazione generale ed un aumento progressivo della prevalenza con l’avanzare dell’età
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Il tromboembolismo venoso (VTE) che comprende sia la trombosi venosa profonda che l’embolia polmonare (EP) è una delle principali cause di morbi-mortalità nel mondo. La terapia anticoagulante rappresenta ancora oggi il trattamento di scelta.
Esattamente dieci anni fa venivano pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Italiana le condizioni di rimborsabilità per dabigatran, rivaroxaban ed apixaban nella prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non valvolare.
I DOACs (Direct Oral AntiCoagulants) rappresentano ad oggi la soluzione terapeutica ottimale nel trattamento e nella prevenzione di eventi cardio-tromboembolici, determinando un approccio più vantaggioso rispetto a quello della terapia con antagonisti della vitamina K, sia in termini di efficacia ma soprattutto in termini di sicurezza.
La terapia con i nuovi anticoagulanti orali (NAO) è diventata disponibile con indicazione
clinica per la fibrillazione atriale dal 2010; ogni anno si stima che circa 6 milioni di pazienti
nel mondo necessitano di una valutazione per la sospensione di tali farmaci in quanto
devono essere sottoposti ad interventi di chirurgia elettiva
La Fibrillazione Atriale è una patologia diffusa e strettamente correlata all’età, in Italia un anziano su dodici è affetto da FA e mentre si tratta del 3% nei soggetti nella fascia di età 65-69aa, la percentuale sale al 16.1% negli over 85aa.